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I migliori risultati rimangono stabili nel panorama in declino della ricerca australiana

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Tra il 2022 e il 2023, l’Australia ha registrato il calo più marcato della quota rettificata (9,4%) tra i primi 20 paesi dell’indice Nature, segnalando difficoltà per il suo settore della ricerca. Per la prima volta dal 2018, l’Australia è scesa dal 10° al 12° posto nel 2023, superata da India e Italia.

Questi grafici evidenziano gli attori istituzionali più forti in un settore che ha bisogno di riconquistare la propria posizione in un panorama della ricerca globale sempre più competitivo.

Posizione mondiale

Il calo della quota rettificata dell’Australia tra il 2015 e il 2023 nelle scienze naturali si distingue tra i suoi concorrenti nel Nature Index. Sebbene tutti i paesi nel grafico sottostante abbiano registrato un calo durante questo periodo (in gran parte a causa del rapido aumento delle azioni della Cina), il calo dell’Australia è stato il più drammatico, scendendo di 360 punti nel periodo. La Spagna ha avuto il secondo calo più alto, con 294.

Luci principali

La quota delle dieci principali istituzioni australiane è mostrata per area tematica. L’Università del Queensland a Brisbane e l’Università del Nuovo Galles del Sud a Sydney guidano due materie ciascuna, mentre l’Università di Melbourne guida in scienze della salute.

Progresso lento

La quota rettificata per il 2022 e il 2023 viene mostrata per gli istituti che hanno registrato la variazione maggiore della quota rettificata per il periodo. I cambiamenti sono relativamente modesti, il che riflette il declino complessivo del paese nella quota dell’indice Nature in quanto fatica a competere con paesi come Cina e India, che sono tra una piccola manciata di paesi tra i primi 20 ad ottenere una crescita positiva della quota rettificata da Dal 2022 al 2023.

Collaborazioni transfrontaliere

I due partner più forti dell’Australia nell’ambito della collaborazione nel Nature Index nel 2023 sono stati gli Stati Uniti e la Cina. Delle dieci principali collaborazioni internazionali per le istituzioni australiane – cinque delle quali sono mostrate di seguito – sei sono con istituzioni statunitensi e cinesi. Tra i paesi leader nel database, l’Australia ha una delle percentuali più alte di articoli internazionali, pari all’86,8%. Per gli Stati Uniti e la Cina questa cifra è rispettivamente del 54,8% e del 36,5%.

Grafico a barre che mostra le 10 principali partnership tra istituzioni australiane e straniere nel Nature Index per il 2023.

Fonte: Indice della natura

Legami domestici

L’Università di Melbourne guida le principali collaborazioni tra le istituzioni australiane nel 2023, formando quattro delle cinque principali partnership. Ciascuna coppia di istituzioni che collaborano ha sede nella stessa città, evidenziando l’importanza della vicinanza geografica nella ricerca.

Grafico a barre che mostra le 10 principali partnership tra istituzioni australiane nel Nature Index per il 2023

Fonte: Indice della natura

Variazione della produzione

Lo stato indebolito della ricerca australiana non è evidente solo nei dati del Nature Index. Uno sguardo alle pubblicazioni finanziate dall’Australian Research Council (ARC) suggerisce che la produzione del paese è diminuita drasticamente dal 2020 e dal 2021, due anni in cui la ricerca relativa al COVID ha contribuito a stimolare la produttività. Nel 2023, il numero totale di pubblicazioni finanziate dall’ARC è stato di 15.783, secondo la piattaforma Nature Navigator, che utilizza i dati di Dimensions by Digital Science. Si tratta del numero più basso di pubblicazioni dal 2016, quando furono 15.382.

Un altro netto cambiamento è l’aumento dei documenti ad accesso aperto, o di lettura gratuita, in questo periodo. Nel 2015, secondo Navigator, il 65% delle pubblicazioni finanziate dall’ARC erano a pagamento, e il 28% erano gratuite (lo stato della restante percentuale è sconosciuto). Questi numeri sono rimasti relativamente costanti fino al 2022, al culmine della pandemia, quando i giornali a lettura libera sono balzati al 47%. Entro il 2023, il 60% dei giornali era di lettura gratuita e il 29% a pagamento, e nel 2024, che è un anno incompleto, le pubblicazioni di lettura gratuita rappresentano finora il 68% della produzione finanziata dall’ARC.

Secondo Navigator, le aree tematiche più importanti nella ricerca finanziata dall’ARC tra il 2015 e il 2024 sono modelli e algoritmi computazionali, studi clinici e salute pubblica, che rappresentano rispettivamente 103.840 e 101.586 pubblicazioni sul totale di 212.979 per il periodo, secondo Navigator (gli articoli possono essere relativi ad uno o più argomenti e sottoargomenti). Nell’ambito dei modelli e degli algoritmi computazionali, 101.866 pubblicazioni riguardavano la “modellazione matematica e metodi numerici”, un sottoargomento del settore. Nell’ambito degli studi clinici e della sanità pubblica, secondo Navigator, 77.845 pubblicazioni erano correlate al sottoargomento “interventi clinici e ricerca sui servizi sanitari”.

Questo articolo fa parte di Nature Index 2024 Australia, un supplemento editorialmente indipendente. Gli inserzionisti non hanno alcuna influenza sui contenuti. Per ulteriori informazioni su Nature Index, consultare la home page.

Fonte

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